Sport e tempo libero

Alaska di Claudio Cupellini: Recensione

Claudio Cupellini arriva al cinema con un film drammatico dalle forte emozioni Alaska.

Alaska è un film molto intenso e crudo che racconta le vicende di Fausto (Elio Germano) cameriere col sogno di fare carriera e Nadine (Astrid Bergès-Frisbey) giovane ventenne alla ricerca di un’opportunità nel mondo della moda.

Alaska ruota intorno sulla difficoltà dei personaggi di prendersi la responsabilità che si cela dietro una decisione capace di cambiare la vita oppure dell’incapacità di gesire i rapporti col prossimo. Fausto lavora come cameriere ai piani ed incontra Nadine nel giorno in cui la ragazza si trova nell’hotel per sostenere un provino per diventare una modella. Fin da subito, fra i due ragazzi si scatena una sorta di attrazione, mista a paura e disorientamento per vivere in un mondo in cui non si ha nessuno sul quale poter contare.

Tutto questo contribuisce alla nascita di un amore alaska 2-in3click.tvquasi animalesco che Nadine e Fausto  riescono a dimostrarsi attraverso la sofferenza che si genera a partire dal loro secondo incontro dopo la pena carceraria scontata dal ragazzo fino all’epilogo drammatico che unisce nuovamente la coppia sul bordo di un gesto estremo.

Nella vita dei due ragazzi gravitano un gruppo di personaggi particolari e se vogliamo disperati ed a loro volta vittime di un sistema che gli lascia sospesi tra lavoro e illegalità. Due di questi personaggi sono senza dubbio il fondatore della discoteca Alaska Valerio Binasco ed il proprietario di un bar che mantiene traffici illeciti nel retrobottega del proprio locale. Claudio Cupellini, regista del film, è bravissimo a giocare con le emozioni dei potenziali spettatori e calca la mano sulla terribile esperienza che il carcere rappresenta, esempio lampante di come non ci si renda conto delle fino a quando non vengono provate sulla propria pelle.

Per riassumere la sofferenza ed il disagio sociale provato dai due ragazzi si può fare riferimento ad una frase che Nadine dice a Fausto nel giorno che il ragazzo, scontata la propria pena carceraria torna in libertà: “Sembra che io abbia cominciato a star bene quando tu stavi male”.

Alaska è un film molto duro ma che porta alla luce i problemi sociali che molte persone provano ogni giorno ma non hanno la forza di chiedere aiuto o magari non vogliono farlo per paura di essere felici e/o essere giudicati negativamente.

Please wait...

Gianluca Masala

Ciao! Mi chiamo Gianluca, ho 29 anni, vivo a Cagliari e sono un Blogger, amante del cinema, autore di un libro horror in vendita su Amazon e fondatore de La Cimice. Sempre alla ricerca di nuovi orizzonti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati

Potrebbe interessarti
Chiudi
Pulsante per tornare all'inizio