Michele Cogni: Ne conquista più la gola della spada

Rubrica di cucina afrodisiaca e non a cura di Michele Cogni

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Mi chiamo Michele Cogni, sono uomo (anche se con animo fanciullo) dai molteplici interessi e passioni.
Lettura e scrittura sono tra le più grandi, oltre naturalmente alla passione per la gastronomia, infatti mi diletto con grande abilità (la modestia è il mio forte come si vede) nel cucinare, pratico qualche sport, senza esagerare, mi piace il cinema, il teatro (adoro letteralmente Shakespeare), internet, e in fondo mi piace il mio lavoro di commerciante di scarpe.

Insomma sono per la varietà meravigliosa e credo profondamente che si debba sempre osare, esagerare, vivere con passione e frenesia, amare e desiderare possibile e impossibile, e soprattutto sognare arditamente perché in un mondo dove i figli dei falegnami risorgono, tutto è possibile.

Mi capita saltuariamente tra le mani un vecchio libro di cucina, probabilmente il primo che comprai moltissimi anni fa: la cucina di Afrodite, scritto dal grande Ugo Tognazzi.
Un bellissimo libro di ricette, che l’autore sostiene essere molto afrodisiache, in realtà io credo che ciò che possa rendere davvero eccitante una cena siano più che altro i pensieri, gli sguardi, i gesti di chi partecipa (specialmente se si tratta di una cena a due).

Ma parlando di “cibi afrodisiaci“, sorge spontanea la domanda: esistono davvero cibi afrodisiaci o sono solo un’invenzione della mente?
Esiste veramente un rapporto fra tavola e letto?
Secondo la scienza medica, esiste soltanto un rapporto indiretto fra il cibo e il desiderio sessuale. L’effetto sarebbe legato più alle modalità in cui la cena viene consumata, cioè l’atmosfera, l’intimità, che a un processo chimico nel nostro organismo.

In realtà Michele Cogni crede che ciò che possa rendere davvero eccitante, afrodisiaca una cena siano più che altro i pensieri, gli sguardi, i gesti di chi partecipa.
L’osservarsi reciprocamente gli occhi, le labbra, la bocca che si riempie e si svuota progressivamente, e la lingua che, a volte, appare lieve a solleticare e ripulire le labbra. Il saper godere con ogni senso mentre si assapora, anche in maniera deliziosamente provocante, i bocconi più succulenti.
Saper cogliere la sensualità delle mani che si muovono sul piatto, sulle posate e ancora di più intorno al calice, di come il vino scivola lungo il cristallo per riversarsi tra le labbra, bagnandole delicatamente.

Ed è proprio in queste percezioni sensoriali, capaci di provocare sguardi e gesti di reciproca intesa e di profonda complicità, che risiede e vive il vero potere afrodisiaco del cibo, perché la stimolazione del palato non tarda mai a espandersi e coinvolgere tutti gli altri sensi.
Anche perché, onestamente, cosa si desidera sempre appagare prima di tutto se non la mente?
Non esiste quindi piacere più grande per soddisfare il cervello e la mente delle curiosità e delle fantasie, il vero alimento dell’intelligenza e dello spirito.

Perché“nati non fummo a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” (Dante docet).
È innegabile che il rapporto con il cibo sia un momento importante della nostra vita, con una simbologia e un valore che trascendono ormai la sua semplice, iniziale funzione nutritiva.

Così, insieme al piacere della gola, la stessa Afrodite balza protagonista, perché le sensazioni gustative inconsciamente rievocano le molte altre piacevoli sensazioni corporee, fino a unire indissolubilmente eros e cibo. Ecco perché una cena ben servita a base di ingredienti afrodisiaci rappresenta un aiuto innegabile allo sviluppo della sessualità e dell’ardore sessuale.
Anche per questa curiosità ho scelto la cucina afrodisiaca come soggetto del mio primo libro di cucina (e poi uno scritto erotico non avrebbe sinceramente potuto che iniziare dalla cucina della passione)

Peraltro sicuramente ci sono molte esagerazioni sul concetto dei cibi afrodisiaci, ad esempio si dice che le ostriche lo siano molto, ma l’ultima volta che ne ho mangiate una dozzina, solo sette hanno poi fatto effetto!
Però è certo che se si invita a cena una deliziosa fanciulla, e grazie al cibo preparato con cura le sue labbra si fanno infuocate, i suoi tremiti si fanno impetuosi tra le tue braccia, gli occhi ardono e si dilatano…

Scordatela, sicuramente ha la malaria…

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