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“THE OWL” DI GIORGIO CASU : IL TALENTO SARDO ESPOSTO AL TIMES SQUARE

Un’insolita “galleria” ha accolto l’opera di Giorgio Casu, un giovane talentuoso artista sardo: il suo quadro, raffigurante un gufo dipinto con colori acrilici è apparso sugli schermi giganti dei grattacieli di Times Square a New York.

L’artista in questione si chiama Giorgio Casu, ha 39 anni e dal 2007 vive e lavora nella Grande Mela. Originario di San Gavino Monreale, la sua storia è quella di un giramondo: dopo la laurea in Scienze dell’Educazione conseguita a Cagliari, lavora per alcuni anni come educatore presso delle strutture sociali nelle quali organizza delle attività educative per adolescenti ed anziani. Nonostante consideri  quest’ultima come un’esperienza di grande arricchimento personale, la sua voglia di dare un senso diverso alla propria vita lo spinge a decidere di trasferirsi in Inghilterra e più precisamente a Leeds, nello Yorkshire per lavorare e studiare la lingua. E’ qui che comincia a dipingere :

« Non lo avevo mai fatto prima » racconta Giorgio Casu, « anche se ho sempre disegnato, sin da bambino. In Sardegna, per i laboratori, dipingevo su stoffa o su vetro, disegnavo fumetti sulla carta, decoravo oggetti. A un certo punto, per caso, avevo cominciato a decorare gusci di noce di cocco. Un amico mi aveva chiesto di farne uno da utilizzare come posacenere per la macchina, un’automobile che aveva personalizzato. Ho fatto il primo ed è piaciuto, me ne hanno chiesto degli altri. Li decoravo con i colori di automobili o di squadre di calcio. Sono diventati una mania, alla fine pagavo una persona per levigarli, c’era tanta richiesta. Io mi limitavo a dipingerli. Quando sono andato in Inghilterra me ne sono portato dietro un paio e ne ho realizzato alcuni in loco. Ne ho fatto uno anche per l’allenatore del Leeds United ».

Giorgio Casu inizia così ad esporre e vendere anche i suoi primi quadri. Una volta perfezionata la lingua riparte, stavolta per l’Oriente , destinazione Thailandia. Fino all’Australia dove conosce una fotografa americana, Layla Love che lo convince che anche New York, metropoli variegata e multietnica è in grado di offrire grandi opportunità per farsi conoscere e per esprimere la propria creatività. Decide quindi di trasferirsi nella Grande Mela dove da nomade talentuoso diventa un  artista di successo. Partecipa prima ad una mostra alla Casa Bianca, con un quadro dipinto in occasione dell’elezione di Obama come presidente: « […] piacque molto, tanto che mi chiesero se fossi interessato a farlo diventare parte della permanent collection of the White House. E così accettai. ».obama1
Organizza mostre ed espone le sue opere, fino alla partecipazione ad un concorso che gli offre il privilegio di vedere esposto un dipinto firmato ” Giorgio Casu ” sui maestosi schermi dei grattacieli di Times Square.

«Sono convinto che una persona, se lo vuole e ha un po’ di capacità, puo costruire il suo destino, cambiare le cose. Che per me è anche un poco il senso ampio del dipingere. Credo nella creatività, nella formazione permanente e non ho una meta precisa. Per me il senso di ciò che faccio è rappresentato dal viaggio, dal nomadismo, dalla ricerca. Mi piace fare cose interessanti, che mi stupiscono e mi emozionano».
E poi c’è la Sardegna «che su di me ha un potere rigenerativo che non ho trovato in nessun altro posto al mondo: il silenzio, la tranquillità, il mare. Rituali e luoghi vissuti da quando ne ho memoria, fanno parte di me e mi ricaricano fisicamente per tutto ciò che ha da venire».
La Sardegna  «[…] non è il paradiso terrestre, ci sono tante cose che non vanno, ma la qualità della vita è altissima e cerco di venirci il più spesso possibile». Proprio per questo, dice, che pur considerando New York  una città bellissima,  per Giorgio Casu tra le più belle al mondo, non vuole mettere radici in questa  metropoli che per lui  è insieme un’esperienza e una metafora.

«La metafora del mondo che si riunisce in un posto e coabita. Dove l’arabo rimane arabo ma diventa altro e così l’italiano. Dopo una generazione tutti diventano parte di questa cultura “sporca”, io la chiamo così, ma non è un’accezione negativa. E’ un luogo che ti succhia l’anima, che propone delle sfide quotidiane, dove c’è da fare ogni giorno, dove bisogna fare ogni giorno. Una città variopinta, in cui incontri persone interessanti, talentuose, una città dai tanti paradossi: in ogni piccolo quartiere c’è una vita diversa, persone diverse, gente che la pensa diversamente».

Talento e determinazione quello di Giorgio Casu, che, insieme alla  voglia di scoprire realtà variegate e differenti dalla nostra, portano  un pezzo di questa parte di mondo  e delle nostre eccellenze all’estero pur conservando un amore profondo per le proprie origini e questa terra stupenda.

Fonte: lanuovasardegna.geolocal.it

giorgio casu

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Redazione

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