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Poste italiane, recapito a giorni alterni, futuro flop?

Poste Italiane la principale azienda italiana adibita al recapito della corrispondenza e pacchi nazionali ed esteri, dal primo ottobre 2015 ha implementato il nuovo sistema di recapito, questo avverrà inizialmente nei grandi centri urbani per poi includere tutto il territorio nazionale.

La riforma, introdurrà  la consegna a giorni alternati, su una parte del territorio includendo aumenti delle tariffe per la posta ordinaria e anche per quella prioritaria. Questa rivoluzione include i quotidiani e gli abbonamenti ai magazine fino alla fine dell’anno 2015.
Poste Italiane ha confermato nei giorni precedenti, che dal primo ottobre:
«ha lanciato, in ottemperanza alla delibera dell’Autorità per le comunicazioni il nuovo piano di organizzazione del servizio universale che prevede tra l’altro la consegna della posta a giorni alterni in alcuni comuni italiani».

L’azienda ha informato di aver incominciato, in accordo con l’Agcom,:
«una iniziativa per proseguire la consegna dei giornali, fino al 31 dicembre, anche nelle zone interessate».
«Tale iniziativa – precisa Poste – a carattere commerciale, non rientra nel perimetro del nuovo servizio universale postale».
A Giugno 2015 l’Autorità per le comunicazioni aveva dato libertà alla misura del piano industriale di Poste Italiane e propedeutica al processo di privatizzazione.

La consegna a giorni alterni, a detta dell’ Agcom, si baserà secondo un calendario bisettimanale (lunedì-mercoledì-venerdì-martedì-giovedì).

Il nuovo sistema verrà implementato in tre diverse fasi. La prima è stata già avviata dalla nota azienda, la  seconda avrà inizio il 1 aprile 2016 e in conclusione l’ultima fase a febbraio 2017. Nelle fasi iniziale verrà coinvolta meno dell’ 1% della popolazione nazionale fino a terminare con il 25% come previsto dalla manovra.

Poste italiane ha presentato per la prima volta il nuovo sistema  dei recapiti all’Agcom prevedendo la consegna delle posta a giorni alterni per 5.296 comuni italiani, su un totale di 15,4 milioni di abitanti serviti, con maggiore incisione nella regione Piemonte e Lombardia.

L’Agcom dopo attenta valutazione introdusse delle modifiche correttive, verificando la densità di popolazione e le condizioni territoriali, diminuendo il numero dei comuni a 4.721. Gli effetti negativi che introdurrà la riforma , in questi comuni, consisteranno in un effettivo ritardo nel recapito della posta prioritaria (prevista di norma il giorno seguente la spedizione) e dei giornali. anche se quest’ultimi non saranno previsti inizialmente dalla riforma.

Caio, amministratore delegato di Poste,  ha pianificato un’implementazione graduale del nuovo sistema, con l’obbiettivo di raggiungere il traguardo prefissato dall’azienda. Poste con la rivoluzione del modello di recapito, è convinta di abbattere i costi riguardanti il settore.

I comuni già colpiti dalla manovra hanno manifestato diverse lamentele sull’efficienza e la puntualità delle consegne, sarà una rivoluzione positiva? O causerà soltanto disguidi e reclami tra la popolazione?

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