Cultura e Territorio

Amsicora Ichnusa Museum: da sogno a realtà

L’Amsicora Ichnusa Museum sarà il primo museo itinerante in Sardegna. Racconterà la storia di Amsicora Capra e della birra Ichnusa.

Alessandro Zecchino, 37 anni di Monastir, sta allestendo un Bus-Museo, Amsicora Ichnusa Museum, dove caricherà circa 4 mila pezzi che raccontano la storia di Amsicora Capra (1870-1930). Con le sue attività, Birraria Ichnusa, tramvia del campidano e del poetto, transatlantica trasporti mare, vinalcool e società agricola, creò centinaia di migliaia di posti di lavoro, ma la sua storia è ancora oggi poco conosciuta.

Parlaci di questa idea. Che cos’è l’AIM ?
“Le tre lettere stanno per Amsicora Ichnusa Museum, ma in inglese ‘Aim’ significa aspirazione, mira, obbiettivo. E il mio obbiettivo appunto è quello di creare un museo che racconti una storia Sarda, di cui pochi hanno sentito parlare.”

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Da cosa è nata l’idea ?
“La mia idea è nata da un sogno”. Sorride notando la mia perplessità. Spiega:”Ad Agosto 2013 ho sognato una casa stile campidanese. Al suo interno vidi 3 botti alte più di un uomo, delle vacche e delle spighe di grano… infine tanti escrementi, tra cui appariva la scritta Ichnusa”. Dopo una settimana circa, mentre percorrevo una strada del mio paese, mi fermai dinnanzi a una casa disabitata a cui non avevo mai fatto caso, effettuai delle ricerche e scoprii che quella oltre un secolo fa era una vaccheria. Rintracciai chi mi potesse far entrare e all’interno trovai una cassa antica della birra Ichnusa.” 

Quando hai deciso di trasformarla in un vero progetto chiamato Amsicora ichnusa museum ?
“Dopo aver trovato il primo pezzo mi son messo alla ricerca di informazioni, ma sul web c’erano troppo poche notizie. Spinto dalla passione iniziai a chiedere informazioni ovunque, rivolgendomi a eredi, archivi, biblioteche…Iniziai a rendermi conto che oltre l’80 percento delle persone che incontravo erano figli o nipoti di chi lavorò per una delle attività di Amsicora Capra…

Una storia pazzesca che ha origine nel 1750 con l’arrivo in Sardegna del primo dei Capra a causa di un naufragio… Giurò al suo equipaggio che se avesse messo piede in terraferma non sarebbe più ripartito… E così fece.
Affascinato dalla storia e dai primi pezzi reperiti ho pensato che tenerli in una cantina sarebbe stato un peccato. Mi è venuta l’idea di un Museo e di farlo itinerante, per far in modo che chiunque potesse visitarlo facilmente…”

Una collezione composta da circa 4000 pezzi, quali sono quelli ai quali sei più legato ?
“In linea di massima ho perso il conto del numero dei pezzi, e penso sarà un gran divertimento riuscire a collocarli all’ interno del bus dell’Amsicora Ichnusa Museum… Ogni pezzo racconta una storia di come l’ho trovato, o di chi me l’ha donato. Alcuni arrivano addirittura dall’altra parte del mondo, raccontando la storia di chi, prima o dopo la guerra, ha dovuto lasciar la nostra isola in cerca di lavoro, sono gelosissimo di ogni singolo pezzo e tutti hanno una loro importanza. Spesso mi sento come Zio Paperone attaccato ad ogni singola moneta del suo deposito.”

In che modo ti sei procurato e ti procuri i pezzi della collezione ?
“Raccolte di testimonianze e vari aneddoti, che mi hanno indotto a cercare di recuperare i pezzi in posti non esplorati o abbandonati. Ho dato il via a una vera e propria ricerca ribattezzandola <Caccia ai cimeli ichnusa>, coinvolgendo in un primo momento amici e conoscenti, poi pian piano ogni persona a cui spiegavo il mio progetto ne rimaneva affascinato e mi dava una mano nella ricerca dando vita ad una nuova amicizia.
Nel giro di due anni e mezzo ho girato tantissimo in tutta la Sardegna, scoprendo posti meravigliosi.”

C’è stbottigliaato un investimento economico per portare avanti il progetto che ha preso il nome di Amsicora ichnusa museum ?
“Sin dall‘inizio ho voluto dimostrare a me stesso che laddove arriva il cuore non c’è soldo che tenga! Non potendo far fronte a spese esagerate ho utilizzato materiali di recupero e sono stato aiutato da amici nella realizzazione del Bus. Nonostante la voglia di vederlo ultimato sia sempre stata tanta, son riuscito a tener la calma e a non fare il passo più lungo della gamba.”

Hai pensato di chiedere supporto alle istituzioni locali o vorresti procedere solo con le tue forze ?
“Son molto orgoglioso e voglio riuscire con le mie forze a realizzarlo e una volta pronto mi darà ancora più soddisfazione sapere di avercela fatta grazie alla mia passione e all’aiuto di tantissimi volontari.”

A che pubblico vorresti rivolgerti ?
“Non ho un target a cui miro: i bimbi di oggi saranno gli uomini di domani, per cui l’Amsicora Ichmusa Museum è indirizzato a tutti. Mi piace definirla una storia sarda, in cui gli isolani sono stati resi partecipi durante la caccia ai cimeli e lo saranno anche durante gli allestimenti e quando diverrà museo. Candidare l’amsicora ichnusa museum al Guinness world records serve per poterlo presentare a livello mondiale.”

Quale reazione punti a suscitare in quelli che saranno i tuoi visitatori ?latta
“Punto soprattutto a suscitare curiosità e interesse, ma credo talmente in ciò che faccio che spero di riuscire a trasmettere la stessa passione. Sono previste tante attività che gireranno attorno al museo, pian piano verranno definite.”

Quale pensi sarà l’evoluzione dell’ Amsicora ichnusa museum ?
“Sarebbe stato più facile crearlo in un luogo fisso, ma sin da piccolo sono rimasto affascinato dalla figura di Mangiafuoco nel campo dell’itinerante: portarlo in giro creando eventi in tutta la Sardegna, nonostante le difficoltà burocratiche con cui già comincio a scontrarmi. L’Amsicora Ichnusa Museum potrebbe diventare tanto altro, le idee nascono e si modificano nel tempo, sono aperto a 360 gradi al fine di prendere tutti i suggerimenti in considerazione.

Vi aspetto tutti nella pagina Aim Amsicora Ichnusa Museum su Facebook!


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