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Single vs coppie. The Lobster al cinema.

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Amore vs individualismo. Umani vs animali

Una visione dell’amore, quella raccontata il The Lobster di Yorgos Lanthimos, pungente e drammatica, che descrive una società standardizzata, inconsapevole e subordinata, ma al volere di chi? Guardando questo film è immediato il collegamento con società distopiche già descritte, quella di 1984 e quella di Fahrenheit 451. In The Lobster manca l’oppressore, non si vede e viene solo rappresentato dagli agenti in brevissimi passaggi del film.

I suoni che accompagnano la visione del film seguono perfettamente l’alternarsi di momenti ironici e drammatici, così come fa la voce narrante esterna, a tratti malickiana, che a volte anticipa e altre volte colma il senso di vuoto degli eventi bizzarri e illogici che esistono nella realtà raccontata.
Con i colori che rinviano ai film di Wes Anderson, ci ritroviamo in un bosco, dove i single, non accettati nella società in quanto tali, giudicati, colpevolizzati e condannati perché reputati non capaci di stabilire un impegno duraturo a due, si ritrovano ad autodefinire una vita senza legami, se non quelli della necessità e della sopravvivenza.
Velata, ma non assente, l’importanza data alla famiglia, che ha come massima rappresentazione, non i rapporti imposti, che fanno da contorno alla vicenda, ma la violenza che esplode nel protagonista per l’uccisione del fratello-cane. È una svolta nel film, ci permetterà di conoscere i Single e di capire meglio il momento della caccia.

Guadagnare poche ore di libertà, privando peccatori esiliati della loro, scegliendo di costringerli ad una vita animale, per esacerbare il proprio destino, estremamente incombente, da single ad animali.

Le coppie vivono la vita in estrema solitudine. Per loro l’intimità diventa routine, e tutte le pulsioni, le vibrazioni che contribuisco, nel nostro mondo, a creare sintonia e la possibilità di interessarsi all’altro, in The Lobster, vengono estrapolate e rese sterili. Perdono importanza i sentimenti e l’attrazione, diventa utile trovare un tratto comune, come un arto amputato o la miopia.
I single vivono in gruppo ma da soli, per ascoltare, sempre da soli, una musica rigorosamente elettronica, in lettori cd obsoleti che funzionano a batterie. Ma il sistema non può funzionare sempre, e allora succede che ci si innamora e ci si interessa ad un altro umano, un altro single, con più attenzione, ma l’amore si sa, lascia tracce ovunque. singleL’amore lo vedono anche gli altri, colpisce lo sguardo, il tatto, riempie l’aria, e questo comporterà sacrifici enormi per i protagonisti, che infondo, forse, non resisteranno alle imposizioni e cederanno ad una vita in un bosco, come animali selvaggi, scegliendo o no di avere quelle sembianze.
La riflessione, paradossale, che emerge, è la sfiducia nei confronti dell’emotività della società contemporanea, dell’amore moderno, probabilmente troppo artificioso e dedito a sovrastrutture sociali che imprigionano i sentimenti in rigide convenzioni. È un film che apre molte possibili considerazioni sulla nostra società. Forse troppe, a tal punto da apparire carico ma inconcludente. Non resta che vederlo e provare a darne una personale impressione.

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