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Fuga da Tenerife e dintorni

Fuga da Tenerife e dintorni – in3clicktv

Torniamo oggi a parlare di fuga di italiani verso le isole Canarie ed in particolare a Tenerife. Abbiamo parlato nel precedente articolo di quali siano le motivazioni che spingono centinaia di italiani di ogni età a cercare fortuna in queste piccole isole appartenenti alla Spagna, cioè la fiscalità, il clima, la presenza di connazionali e la lingua. Tutte caratteristiche che nel primo periodo della fase di trasferimento aiutano di certo ad adattarsi in una nuova società, che seppur europea e dunque abbastanza simile alla nostra, presenta notevoli differenze.

Tenerife fugaTuttavia ogni medaglia si sa, ha due facce, così gli stessi aspetti positivi di Tenerife che attirano tanti ragazzi, sono quelli che finiscono, in un periodo abbastanza breve a farli fuggire da esse.

In questo articolo tuttavia, parliamo di giovani, perché per gli anziani il discorso è molto differente. La differenza sostanziale fra queste due categorie di viaggiatori consiste soprattutto in ciò che si ricerca nel viaggio. Per gli anziani pensionati italiani le Canarie possono davvero essere un paradiso.

FISCALITÀ: Poiché i ragazzi italiani che scelgono di migrare in Spagna sono mossi principalmente dalla ricerca di un lavoro, la fiscalità agevolata per loro può diventare un’arma a doppio taglio. Da una parte infatti, incentiva l’apertura di nuove attività da parte di professionisti italiani e non e dunque nuovi sbocchi per tutti. Dall’altra di contro, provoca una crescente tendenza all’improvvisazione. Tenerife è il regno degli improvvisati. Ex insegnati precari che si improvvisano ristoratori, ex delinquenti che si spacciano per gestori di associazioni, ex padri di famiglia trasformati in ladri internazionali, malavitosi italiani di ogni genere scappati dall’Italia e con in mano la possibilità di aprire senza problemi attività atte alla fine solo a riciclare denaro, ma con una facciata, dunque con dipendenti, che generalmente sono tutti italiani.

Se state pensando di andare a Tenerife per cercare lavoro e non siete un malavitoso o un pazzo non lo fate. Gli stipendi medi per i dipendenti del settore turistico vanno dai 700/800 euro al mese per otto ore di lavoro, sei giorni a settimana, a 1000 euro al mese per dieci ore, sei giorni su sette. Le alternative sono pochissime e sempre a rischio, se ti offrono 1200 stai ben certo che lo stipendio non sarà puntuale!
L’assicurazione è una Chimera. É costume diffuso assicurare massimo tre o quattro ore, che siano i gestori del locale italiani o stranieri la solfa non cambia.
Aprire un’attività è semplice a livello fiscale, ma difficilissimo a livello contabile, perché l’isola pullula di avventurieri ma non ha un turismo pagante vero e proprio.

CALIMA a TenerifeCLIMA: Se siete italiani volenti o nolenti il vostro corpo è abituato alle stagioni. Alle Canarie si vive in un eterna Primavera, (e badate bene non ho detto Estate, ma Primavera!) alternata solo dai venti provenienti dal Deserto, la Calima, che vi darà la sensazione di soffocare nel deserto. La sabbia presente nell’aria e proveniente dall’Africa intasa narici e gola, provocando fastidi e obbligando i non abituati nelle giornate di particolare intensità del vento, a rinchiudersi in casa o ad uscire col volto semicoperto.

italianiCONNAZIONALI: La presenza di connazionali, che in un primo momento potrà sembrarvi favorevole al vostro adattamento, diventerà in realtà alla lunga l’opposto. Oltre al rischio di chiudersi nel proprio spazio di sicurezza e dunque di non confrontarsi con una realtà diversa da quella abituale in grado di fornirci nuovi stimoli per crescere, l’eccessiva presenza di italiani – ed in particolare di quella fascia di popolazione border-line in fuga dall’Italia – ha portato negli anni, un irrigidimento da parte della popolazione locale e del resto degli stranieri verso la nostra nazionalità. Non mancano episodi di razzismo, specialmente se si cerca lavoro in attività gestite da spagnoli o locali, nel qual caso non sarà raro sentirsi dire “Non assumo italiani”.

LINGUA: Lo spagnolo è molto simile non solo all’italiano, ma soprattutto a molti dialetti dello stivale. Seppur la somiglianza linguistica possa in un primo momento aiutare l’adattamento poiché la conversazione risulterà facilitata, l’eccessiva sicurezza ed adagiamento su tali basi può nuocere a chi intenda sul serio imparare questo nuovo idioma. La tendenza del tutto italiana ad aggiungere la “s” ad ogni parola potrebbe generare o le risate dei vostri interlocutori, che lo sdegno degli stessi, precludendovi possibilità che sarebbero state probabili con un atteggiamento mentale differente. In ogni caso se l’interlocutore capisce ciò che gli vogliamo comunicare nonostante il nostro spagnolo improvvisato, ciò non vuol dire che siamo dei geni con la lingua, piuttosto che l’afflusso di italiani di basso livello culturale è talmente consistente che la maggior parte dei locali si è oramai rassegnato ad imparare la nostra lingua.
Come si potrà ben comprendere gli aspetti positivi del trasferirsi alle Canarie rischiano in brevissimo tempo di trasformarsi nelle caratteristiche che vi faranno odiare il posto, specialmente se la decisione di trasferirsi è stata presa per motivazioni economiche e lavorative, in tal caso le Canarie vi deluderanno.
Se invece avete intenzione di trasferirvi alle isole Canarie per cambiare aria o per fare un esperienza diversa, conoscere posti e culture nuove, fare una vacanza all’insegna della sfrenatezza, il tutto spendendo relativamente poco, allora le isole Canarie, ed in particolare Tenerife, sono il posto giusto per voi!
Nella vita si tratta solo di punti vista!

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