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Playboy cambia idea: si torna al nudo in copertina

Playboy torna in copertina il nudo

Dopo quasi un anno di addio alla nudità “Playboy” torna alla propria natura. Lo fa con una copertina emblematica, con il titolo che recita “Nudo è normale”. “Il modo in cui il giornale ritraeva la nudità era datato, ma eliminarla completamente è stato un errore” ha detto Cooper Hefner.

 

Un anno dopo la storica decisione Playboy fa marcia indietro: il nudo torna in copertina. La rivista aveva cambiato
impostazione nel marzo del 2016 ma oggi il 25enne direttore creativo Cooper Hefner, figlio del fondatore Hugh ha comunicato in un tweet il cambio di rotta: “Oggi ci riappropriamo della nostra identità e reclamiamo chi siamo”. Già a partire dalla copertina di marzo-aprile ci sarà la playmate ed il titolo #NakedIsNormal. Torneranno storiche sezioni come “The Playboy Philosophy” e “Party Jokes”. Sparirà il sottotitolo della rivista “Entertainment for men”. “Il nudo non è un problema, non può essere mai un problema – ha detto Hefner – il modo in cui la rivista lo ritraeva era datato”. Playboy fu fondato da Hugh Hefner nel 1953, Marilyn Monroe sulla copertina del primo numero.

Playboy torna il nudo in copertinaLa missione è iniziata: in effetti, la vera sfida per Playboy consiste nel garantirsi lettori tra le nuove generazioni dell’era digitale. Il nudo, da solo, non può bastare, ma a Playboy devono essersi convinti che rinunciandovi diventa ancora più difficile portare i giovani su quell’ “altro da offrire”, i contenuti di “spessore” del magazine. Come il saggio che apparirà sul prossimo numero, firmato dall’attrice britannica Scarlett Byrne, fidanzatina di Harry Potter sul grande schermo e dello stesso Cooper Hefner nella vita reale, dedicato alla campagna “Free the Nipple”. Letteralmente, “liberiamo i capezzoli”, movimento nato negli Stati Uniti con l’obiettivo di allentare le maglie della legislazione in merito all’allattamento in pubblico e al topless in generale, denunciando la disparità di trattamento rispetto alle possibilità di esposizione del corpo maschile.

Lo scorso anno sono state pubblicate circa 700mila copie, un ottimo risultato, ma ben lontano dai livelli degli anni d’oro, quando si toccavano i quasi 6 milioni di copie. Adesso la sfida è ritrovare un’identità e centrare il giusto equilibrio tra il piacere degli occhi e quello della mente.

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